LIBRI
QUALI LIBRI SCEGLIERE
Non è semplice rispondere alla richiesta di un libro da scegliere nel mare di una libreria. Non sono pochi i libri, anzi, molti. Ma quali quelli autenticamente validi, che abbiano un contenuto significativo, non conta l’autore, purché sia pregevole, apprezzabile, buono, ecco, bello, anche. Avventuroso sì, se indichiamo della Longanesi “La stirpe di Atlantide” (pagine 288, euro 17,60). Thomas Greanias, con ritmo fulmineo e stile brillante, narra quanto accadde a Conrad Yeats, un esperto subacqueo, quando si immerse nel mare di Corfù. Sulle tracce di un’arma letale creata, secondo le leggende, dagli atlantidei, Conrad la individua sul relitto del Nausicaa, un sottomarino tedesco affondato da una mina inglese durante la Seconda guerra mondiale. Perfezionata dai tedeschi, la Spada di fuoco, un micidiale ordigno in grado di incendiare i mari e di sciogliere i ghiacci polari, avrebbe permesso alla Germania di Hitler di dominare il mondo intero. Una potentissima setta segreta, però, da millenni trama nell’ombra per conquistare il potere assoluto. Conrad inizia ad indagare, ma le sue indagini, pur proficue, sono ardue e difficili e dovrà pagare un prezzo molto alto per avere la meglio. Elisabetta Mori lavora all’Archivio Storico Capitolino di Roma. Autrice di numerosi saggi sul Rinascimento italiano ha studiato la figura di Isabella de’ Medici con profonda capacità storica. Garzanti Libri ha pubblicato un suo libro proprio sull’immagine di Isabella e del marito Paolo Giordano Orsini “L’onore perduto di Isabella de’ Medici”, pagine 432, euro 25. Una storia davvero drammatica, scritta con travolgente ispirazione narrativa. Per secoli gli storici hanno dipinto Isabella, la bellissima figlia di Cosimo de’ Medici, come una donna priva di freni morali e dedita a illecite passioni, tanto che alla fine lui, il marito, dopo essersi macchiato di molti altri delitti, l’avrebbe uccisa, esasperato dai suoi tradimenti. Quella di Isabella è una delle più sanguinose leggende nere del nostro Rinascimento. Scrittori, poeti e scienziati hanno scritto di lei, ma, ora, è possibile, grazie a Elisabetta Mori, conoscere veramente la verità, grazie a documenti originali rinvenuti dall’autrice. La casa editrice Corbaccio offre a tutti gli amanti della natura un interessante libro “Missione natura” (pagine 280, euro 18,60) del biologo, conduttore televisivo e divulgatore scientifico Vincenzo Venuto. Un saggio sul come amare la natura e gli animali. Venuto racconta con estrema semplicità, ma con straordinaria competenza le sue avventure, talvolta pericolose e spesso divertenti, il comportamento degli animali e il loro modo di comunicare con l’uomo. Un volume il cui contenuto ci aiuta a capire gli animali, ad amarli e soprattutto a rispettarli.
La Storia dell’Italia Gastronomica (e non solo) raccontata d Bruno Gambacorta
E’ uscito il libro del noto personaggio televisivo che ha raccolto in cartaceo il meglio del suo viaggio in video attraverso i più interessanti “mondi” del cibo e del vino italiani. Il titolo è tutta una premessa: “Eat Parade – Alla scoperta di personaggi, storie, prodotti e ricette fuori dal comune”. Il libro, edito da RaiEri e da Vallardi e da oggi in tutte le librerie (al prezzo di 15,90 Euro), rivela subito il suo autore: Bruno Gambacorta, medico e giornalista televisivo e autore di una delle rubriche più seguite del Tg2, ovvero proprio “Eat Parade” che da 13 anni, ogni venerdì (con replica il martedì), accompagna gli spettatori lungo itinerari cultural-gastronomici. Nella sua ricerca, l’autore ha voluto rappresentare tutte le regioni italiane con almeno una ricetta se non un racconto. Il libro vuole dunque essere un inno all’Italia contemporanea (che produce) e riesce ad offrire, con piglio giornalistico, uno spaccato della nostra società, anche delle sue parti poco conosciute e “fuori dal coro”, come ad esempio, i detenuti di Bollate che sono collegati con i coltivatori di limoni di Sorrento: perché? La risposta nelle pagine del libro… Ancora, Gambacorta svela la storia del Principe collezionista d’arte e ci fa conoscere più da vicino gli ex-tossicodipendenti di San Patrignano e Mondo X. Nel volume fresco di stampa, non mancano personaggi eccezionali. dal docente esperto di formaggi siciliani, al direttore di reti televisive diventato olivicoltore. Bruno Gambacorta si e ci immerge nell’attualità quando descrive, ad esempio, il duro lavoro dei molti ragazzi appassionati e coraggiosi che, con l’aiuto di Don Ciotti e di Libera, stanno ricavando ottimi prodotti dalle terre del sud sequestrate alla mafia. In “Eat Parade – Alla scoperta di personaggi, storie, prodotti e ricette fuori dal comune” appare l’Italia forse minore ma senz’altro migliore che può aiutarci a guardare avanti. Un libro, quello di Bruno Gambacorta, da leggere tutto d’un fiato e da serbare come una testimonianza di quanto cibo e vino siano importanti nel nostro Paese, e non solo dal punto di vista sensoriale…
I santi e i loro simboli di Rosa Giorgi
Una guida preziosa per imparare a riconoscere senza equivoci più di cento santi e martiri cristiani, attraverso i loro attributi, gli oggetti, gli accessori e l’abbigliamento, le azioni che li caratterizzano nell’immaginario collettivo e nella rappresentazione iconografica. Chi è il santo che porta sul braccio la propria pelle come fosse un mantello? L’uccisore del drago è san Giorgio, san Michele o san Silvestro? Perché san Romualdo è spesso dipinto vicino a una scala? Se chiunque è in grado di riconoscere san Pietro per le chiavi che ha con sé, o santa Caterina grazie alla ruota del martirio che le viene raffigurata accanto, può risultare difficile identificare sant’Egidio o sant’ Uberto accompagnati da un cervo, santa Barbara rinchiusa in una torre o san Biagio con il pettine da cardatore con cui fa martirizzato. Il volume dedica a ogni personaggio una singola scheda, una sorta di “carta d’identità” che ne racconta la storia, ne descrive l’aspetto esteriore, ne evidenzia i simboli collegati nell’arte, illustrandone la diffusione dell’immagine attraverso i secoli. Formato cm. 15x16 Pagine 420 Illustrazioni 220 a colori Prezzo euro 16,00 Editore Mondadori. In libreria.
ARTE & CULTURA
Virgilio. Volti e immagini del poeta. A Mantova
Dal 16 ottobre 2011 all’8 gennaio 2012 Virgilio torna nella sua Mantova in una importante esposizione curata da Vincenzo Farinella. Forse nessuno scrittore classico ha avuto la notorietà di Virgilio. Celebrato come autore dell’Eneide, delle Bucoliche e delle Georgiche, è stato scelto da Dante come guida nella Divina Commedia, affascinando in ugual misura Petrarca e Boccaccio, Ariosto e Eliot, solo per citare qualche nome. Senza tacere della sua fama di profeta, mago, nume propiziatore, nomea che per secoli si è accresciuta a Napoli, circondando il poeta e la sua tomba di infinite leggende. Secoli dopo, un altro grande, Giacomo Leopardi, volle essere sepolto accanto al nostro nell’area archeologica sopra Piedigrotta, nel frattempo divenuta meta obbligata del Grand Tour. Da Virgilio, a Palazzo Te, vengono indagati soprattutto l’uomo e la sua fama. Dell’uomo si cerca di scoprire il volto, partendo da un documento che per la prima volta esce dal Museo del Bardo di Tunisi: il celeberrimo mosaico rinvenuto nel 1896 negli scavi di Hadrumentum dove Virgilio è ritratto tra due Muse. Da una testimonianza così antica e inarrivabile a un monumento recente: quello che nel 1927 Mantova gli ha dedicato, in mostra con i bozzetti di Giuseppe Menozzi, affiancati da altri progetti ideati da celebri artisti del primo Novecento, tra cui Duilio Cambellotti. Promossa dal Comune di Mantova, dal Centro Internazionale d’Arte e Cultura di Palazzo Te, dal Museo Civico di Palazzo Te, dall’Ambasciata d’Italia a Tunisi e dall’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi, e sostenuta dalla Fondazione Banca Agricola Mantovana e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona, la mostra si inserisce nel programma delle Celebrazioni Virgiliane della città di Mantova. Ma tutto l’autunno 2011 di Mantova sarà nel segno di Virgilio: la città diverrà sede di una serie di importanti iniziative e manifestazioni finalizzate a celebrare il massimo poeta della latinità, mantovano per nascita. Un’intensa attività divulgativa, didattica e scientifica rivolta ai mantovani, ai turisti, ad appassionati e curiosi, ai giovani e alle scuole, si articolerà in diversi appuntamenti con l’intento di valorizzare i dieci secoli di tradizione culturale che Mantova ha tessuto sulla figura di Virgilio. www.centropalazzote.it
Gli Orientalisti. Incanti e scoperte a Roma
Il Chiostro del Bramante è lieto di presentare una mostra di grande attualità: Gli Orientalisti. Incanti e scoperte nella pittura dell’Ottocento italiano, a cura di Emanuela Angiuli e Anna Villari, una accurata selezione di circa una ottantina di opere, che raccontano l’Oriente nella pittura dell’Ottocento italiano. Gli echi della spedizione di Napoleone in Egitto, i resoconti di esploratori, faccendieri e ardimentosi avevano infiammato la fantasia del Vecchio Continente. Le cronache di piaceri proibiti, odalische, harem, hammam avevano fatto il resto. Poi c’era la voglia di saperne di più, di scoprire e capire terre geograficamente non tra le più lontane, eppure distanti per cultura, storia, atmosfere. Una malia che stregò molti artisti, alimentata da committenti altrettanto presi dal fascino di un Oriente vicino e, allo stesso tempo lontanissimo. La mostra dà conto a questa ventata d’Oriente in pittura riconoscendo come punto d’avvio, non unico ma certo particolarmente importante, Francesco Hayez, il veneziano non si mosse dall’Italia tuttavia si lasciò felicemente contagiare dal vento d’Oriente, dall’esotismo che al mondo arabo sembrava connaturato. E che colpisce un altro veneto, Ippolito Caffi, che decide di viverlo di persona in un lungo viaggio tra Costantinopoli, Smirne, Efeso e il Cairo da cui trae opere memorabili e un gusto che connoterà per sempre la sua pittura. Al contagio dell’Oreintalismo non sfugge certo il Mezzogiorno d’Italia. Ne è testimonianza, a Napoli, Domenico Morelli che, senza mai aver messo piede nei territori d’oltremare, descrive magistralmente velate odalische, figure di arabi, mistiche atmosfere di preghiere a Maometto. Visoni esotiche soffuse di raffinato erotismo si ritrovano anche negli oli scenografici di Vincenzo Marinelli, Fabio Fabbi, del siciliano Ettore Cercone e del pugliese Francesco Netti. Quest’ultimo in particolare, di ritorno da un viaggio in Turchia, si dedicò alla produzione di opere orientaliste in tono intimista, come per esempio Le ricamatrici levantine, venate dallo stesso “garbo mediterraneo”, presente nelle odalische di Morelli. Il catalogo della mostra è edito da Silvana Editoriale.
Info: tel. 06.68.80.90.35. www.chiostrodelbramante.it
Ugo Attardi. L’erede selvaggio. Opere 1944-2001 a Marsala
“L’erede selvaggio” è il titolo del romanzo con cui Ugo Attardi, finalista allo Strega, vinse nel 1971 il Premio Viareggio. Quel titolo diventa sottotitolo della grande retrospettiva che l’Ente Mostra di Pittura “Città di Marsala”, in collaborazione con l’Archivio Ugo Attardi propone all’ex Convento del Carmine di Marsala fino al 15 gennaio 2012. Curata da Sergio Troisi, si tratta della prima retrospettiva che prende in considerazione tutti gli ambiti della produzione artistica di Attardi: pittura, scultura, grafica e naturalmente letteratura e giornalismo. “L’erede selvaggio” racconta dell’infanzia e della formazione siciliana dell’artista, nato in Liguria. Il peso di questa “sicilianità”, intesa come eredità, stimolo culturale e impegno sociale, si avverte in tutta la produzione di Attardi, intellettuale e fine artista, che sa attraversare un secolo complesso dell’arte italiana ed europea secondo un proprio originale percorso. Si va dal raro gruppo di dipinti non figurativi della fine degli anni Quaranta. Alle ricerche degli anni Cinquanta e oltre. In particolare la mostra ripropone, dopo decenni, opere capitali della sua produzione, come i dipinti monumentali “Crocifissione a Saragozza” (1964-’65) e “Gli assassini”. E’ una occasione rara di confrontarsi con opere importanti della storia dell’arte italiana nel secondo Novecento che, all’epoca della loro prima apparizione suscitarono un intenso dibattito critico. Ai dipinti è affiancata una ampia scelta dell’attività grafica di Attardi (disegni e incisioni) e una selezione delle opere scultoree tra cui l’imponente “Cotes o la bellezza dell’Occidente”. Marsala, Convento del Carmine-Pinacoteca Civica (Piazza Carmine, 1) fino al 15 gennaio 2012. Mostra promossa dall’Ente Mostra di Pittura Contemporanea “Città di Marsala”. A cura di Sergio Troisi.
Info: tel. 0923/711631; 0923/713822 fax www.pinacotecamarsala.it
Perugino inedito a Campione d’Italia
Dal 15 ottobre 2011 al 15 gennaio 2012 la Galleria civica San Zenone di Campione d’Italia propone “Perugino inedito”, mostra curata da Francesco Federico Mancini. L’esposizione di 12 opere del Maestro, che nasce dalla collaborazione tra il Comune di Campione d’Italia, la Soprintendenza per i Beni Storico-Artistici dell’Umbria e l’Università degli Studi di Perugia, è incentrata sulla presentazione di sei opere del Perugino conservate in una collezione privata del Canton Ticino. Quattro delle sei opere appartenenti alla fase finale dell’attività del Vannucci, sono già state esposte presso la Galleria Nazionale dell’Umbria, in occasione di una recente mostra voluta e sostenuta dalla Fondazione Arte di Perugia. Le rimanenti due, mostrate per la prima volta in questa circostanza, sono invece cronologicamente situabili a immediato ridosso della documentata presenza di Perugino a Venezia (1494-1497). La mostra, concepita per comprendere come si è giunti a riferire questi dipinti alla mano del grande maestro Umbro, propone un eloquente confronto con dipinti di sicura autografia conservati presso la Galleria Nazionale dell’Umbria. Ciò consente di entrare nelle complesse dinamiche di uno dei laboratori d’arte più prestigiosi e prolifici del Rinascimento italiano. E’ noto infatti che il Perugino, da grande imprenditore qual era, gestiva con abilità e fermezza una vera e propria “officina”. Molti furono gli artisti che lavorarono al suo fianco e che fecero tesoro non solo della sua straordinaria perizia tecnica ma anche della sua incomparabile capacità disegnativa. Lo stesso Raffaello, stando a quanto dice il Vasari mosse i primi passi nella bottega umbra del Vannucci. Catalogo edito da Comune di Campione d’Italia Edizioni. Informazioni e prenotazioni (0039) 031 27 24 63, (0041)091 641 91 41 (orari d’ufficio).
Georges Mathieu 1948-1969 a Brescia
La Galleria Agnellini Arte Moderna di Brescia ha inaugurato la personale di Georges Mathieu aperta al pubblico fino al 14 aprile 2012. La mostra a cura di Dominique Stella comprende un’eccellente selezione di 25 opere estremamente significative della carriera del maestro, alcune delle quali presentate in anteprima presso il Centre Cultural Français de Milan. Le importanti opere in mostra illustrano in modo esaustivo il percorso artistico di Georges Mathieu fra il 1948-1969, un ventennio che ben rappresenta le tappe fondamentali del suo linguaggio creativo. L’artista dopo aver fondato il movimento dell’Astrazione Lirica nel 1947 volge la sua ricerca verso una gestualità più espositiva per approdare, negli anni ’60, ad uno stile più geometrico. Per Mathieu la pittura è intesa come arte di puro impeto, libera da ogni costrizione formale, che predilige l’improvvisazione e l’immediatezza del segno, rifiutando riferimenti stabili e legami a forme definite. La mostra è accompagnata da un catalogo con testi in italiano e francese di Roberto Agnellini, Dominique Stella, Gérard Xuriguera, Francesca Zappia, Giampietro Guiotto e la biografia curata da Daniel Abadie. Galleria Agnellini Arte Moderna via Soldini 6/A tel. 030.2944181 www.agnelliniartemoderna.it
Cézanne. Les atéliers du Midi- Milano Palazzo Reale
La mostra che apre a Palazzo Reale vuole essere un omaggio al grande maestro originario di Aix-en-Provence e alla sua straordinaria e personalissima maniera pittorica che, poco compresa e molto osteggiata durante la sua vita, tanta influenza ebbe invece sugli artisti dei movimenti successivi come il Cubismo e il Surrealismo. Un grandissimo pittore, tenace e solitario, inventore di un linguaggio unico e fortemente riconoscibile, frutto di una disciplina ferrea, di una eccezionale intelligenza visiva, di un metodo studiato che ha per scopo la trasfigurazione della visione oggettiva in una pittura armonica ed essenziale. L’esposizione, promossa dall’Assessorato alla Cultura Comune di Milano e prodotta da Palazzo Reale e Skira, che ha curato ogni aspetto della progettazione e organizzazione della mostra, è sostenuta dal supporto straordinario del Musée d’Orsay che assicura un eccezionale gruppo di prestiti. La curatela è di Rudy Chiappini con la collaborazione di Denis Coutagne, e di un Comitato Scientifico comprendente Philippe Cézanne, pronipote dell’artista e Guy Cogeval Direttore del Musée D’Orsay. La mostra presenta circa quaranta opere, provenienti da grandi musei internazionali, tra i quali figurano, oltre al già citato Musée d’Orsay, il Musée de l’Orangerie, il Petit Palais, la Tate, l’Hermitage, la National Gallery di Washington, il Musée Granet di Aix-en-Provence, l’Ateneum Art Museum di Helsinki, il Chrysler Museum of Art di Norkolk, il Princeton University Art Museum. Il tema portante dell’esposizione riguarda l’attività di Cézanne in Provenza, con perno ad Aix e nei celebri atéliers. In occasione della mostra, Skira pubblica, oltre al catalogo, quattro volumi: Mi ricordo Cézanne (collana Narrativa) di Emile Bernard, allievo del grande maestro, critico d’arte e testimone di spicco del suo metodo di lavoro e delle sue vicende personali; L’architettura di Cézanne (collana MSM Skira Mini Saggi) di Vittorio Gregotti che ne analizza l’opera dal punto di vista della costruzione architettonica, Le modelle di Paul (collana Skira Kids) di Cristina Cappa Legora, divertente storia dedicata ai visitatori più piccoli e Cézanne (collana SMART Skira Mini Art Book).
Per informazioni e prenotazioni: Ad Artem 02.6597728 www.adartem.it – Arte per gioco 02.67175040/41 www.artepergioco.it – Aster 02.20404175-02.20421469 www.spazioaster.it
Per informazioni e prenotazioni: Ad Artem 02.6597728 www.adartem.it – Arte per gioco 02.67175040/41 www.artepergioco.it – Aster 02.20404175-02.20421469 www.spazioaster.it
Van Gogh e il viaggio di Gauguin. Palazzo Ducale di Genova
Van Gogh e il viaggio di Gauguin è una mostra destinata a fare epoca. Senza alcun dubbio. Non fosse altro che per la sequenza mozzafiato di capolavori che, dal 12 novembre di quest’anno al 15 aprile del 2012, verrà riunita a Palazzo Ducale di Genova. Tutto intorno al tema del viaggio: viaggio come esplorazione geografica, viaggio negli spazi e nelle culture ma anche, e quasi soprattutto, viaggio dentro di sé. Per quest’impresa, che per dimensioni non ha molti precedenti in Italia, il Comune di Genova, Goldin e Palazzo Ducale hanno ottenuto collaborazioni di assoluto rilievo, a cominciare dai due main sponsor della mostra. Al partner storico, il Gruppo Euromobil dei fratelli Lucchetta, che con questa mostra festeggia i quindici anni di collaborazione con Goldin e Linea d’ombra, si affianca un nome che non ha bisogno di presentazioni, come il Gruppo UniCredit, che ha molto apprezzato questa proposta in grado di unire il fascino della sperimentazione al senso di una apertura verso il vasto pubblico degli appassionati. Il viaggio che Goldin propone a Palazzo Ducale trova il centro ideale, così come effettivamente starà al centro del percorso espositivo, nell’opera simbolo degli interrogativi di una vita d’artista, quel Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? Che Gauguin volle come suo testamento nel 1897, avendo deciso di fuggire da ciò che ormai gli pareva insopportabile, ricorrendo all’arsenico, secondo un tentativo di suicidio che poi fallì. Quest’opera, maestosa e sublime, quattro metri di lunghezza per uno e mezzo di altezza, in Italia non si è mai vista, e in Europa una sola volta, a Parigi una decina di anni fa. Il Museum of Fine Arts di Boston, che l’ha eletta a suo simbolo e dove è custodita, fa un’autentica eccezione, concedendola solo per la quarta volta in un secolo. Prestito davvero epocale. www.lineadombra.it
Mostra storico-fotografica su Fridtjof Nansen, a 150 anni dalla sua nascita
“Esploratore, scienziato e benefattore dell’umanità” fino al 28 novembre a Milano al Museo di Storia Naturale. Nel 2011 ricorrono 150 anni dalla nascita di Fridtjof Nansen, esploratore norvegese, diplomatico e mediatore di pace e 100 anni dall’anno in cui Roald Amundsen raggiunse il Polo Sud. L’Ambasciata di Norvegia in Italia in collaborazione con il Museo di Storia Naturale di Milano e con il Patrocinio del Comune di Milano – Assessorato alla Cultura – organizza una mostra storico-fotografica sulla Figura di Nansen e una serie di conferenze di approfondimento sulle imprese esplorative, sulla Norvegia e su affascinanti fenomeni artici quali le aurore polari. Si è scelto di allestire una mostra sull’opera di Fridtjof Nansen in qualità di Alto Commissario per i prigionieri di guerra e i rifugiati politici, perché è l’aspetto meno noto della sua attività maturata tra il 1920 al 1930, anno della sua morte. In quasi dieci anni Nansen è chiamato dalla comunità internazionale a risolvere molte tragiche situazioni umanitarie: liberazione dei prigionieri di guerra russi, tedeschi e anche italiani; assistenza alle popolazioni russe in piena carestia dopo quasi otto anni di guerra interna ed esterna; assistenza ai rifugiati e agli oppositori politici, in una Europa in bilico tra disgregazione degli Imperi Centrali, dell’Impero Zarista e la nascita di nuove nazioni europee; protezione e sostegno a milioni di esuli greci e armeni, coinvolti dalla conseguenze di conflitti e di forti nazionalismi. Ridà la dignità a milioni di persone attraverso la creazione del Passaporto Nansen. E’ insignito del premio Nobel per la pace nel 1922 per la sua opera umanitaria e di mediazione. Crea l’Alto Commissariato i rifugiati, oggi più che mai attivo sulla scena internazionale attraverso l’UNHCR – Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. Naturalmente la mostra storico-fotografica illustra anche le spedizioni di Nansen in Groenlandia e al Polo Nord con la nave Fram, con poster, libri e documenti messi a disposizione dal Circolo Polare di Milano. Nei due mesi di esposizione al pubblico sono previste diverse conferenze.
Manifestazione Internazionale Antiquari a Milano
MIAMI, Manifestazione Internazionale Antiquari a Milano, sarà l’evento più importante dell’autunno milanese: una grande manifestazione dedicata all’antico che torna, dopo cinque anni di assenza, ad animare la proposta espositiva e di mercato dell’arte del capoluogo lombardo. Ospitata nel prestigioso Palazzo Giureconsulti, di fronte alla celebre Loggia dei Mercanti e a due passi dal Duomo, la manifestazione si terrà dall’11 al 20 novembre 2011, trovando il suo ideale punto di riferimento nel cuore commerciale, finanziario e d’immagine della città. MIAMI è promossa dall’Associazione Antiquari Milanesi, patrocinata dalla FIMA, Federazione Italiana Mercanti d’Arte, in sinergia con la Camera di Commercio di Milano, e si avvarrà della consulenza di una qualificata commissione di esperti guidata dal Prof. Paul Nicholls, insigne studioso ed esperto di pittura dell’800. Galleria, musei e istituzioni proporranno un percorso di eventi collaterali, mostre a tema, appuntamenti studiati per fare da cornice ideale a MIAMI, nel tentativo di creare un tessuto culturale e di relazioni che si sviluppi ben oltre la location le date dell’evento. Nel corso dei giorni della manifestazione verrà infine proclamato il vincitore di un concorso indetto dall’organizzazione MIAMI fra gli studenti laureandi nei corsi di Interior Design delle facoltà di 5 università quali: Il Politecnico di Milano, il Politecnico di Torino, Architettura di Udine, il Naba e la Domus Accademy di Milano per l’ideazione di arredamenti che, coniugando contemporaneità e antiquariato, sapranno ambientare al meglio le opere d’arte. Un’idea questa del concorso, pensata per avvicinare i giovani al mondo dell’antiquariato e conoscerne da vicino le bellezze.
Alessandra Angelini. Romantico Blu a Bologna
Inaugura sabato 12 novembre alla galleria Spazio San Giorgio di Bologna la personale di Alessandra Angelini “Romantico Blu”, aperta al pubblico fino al 7 dicembre 2011. La mostra si compone di 30 opere “inedite” e “storiche” realizzate dall’artista con tecniche e materiali diversi. Opere in legno, in plastica, pitture su tela e su carta dialogano tra loro sul tema del colore blu. “Le opere esposte – sostiene l’artista – sono tutte pensate e nate in blu, talora legate al tema della musica, talora del sogno e della scienza”. Il blu viene, quindi interpretato come stimolo creativo legato al profondo. Si esula dalla semplice connotazione cromatica per aprire orizzonti sensoriali ed emozionali, che – nella visione romantica percepita dall’artista – tendono verso l’infinito. La mostra nel suo complesso mette in luce la poetica e la ricerca di Alessandra Angelini, che nel suo percorso artistico si sofferma costantemente ad analizzare e a sperimentare spazi e nuove forme espressive attraverso l’ibridazione di tecniche, linguaggi, materiali ed emozioni. La progettazione dell’allestimento diviene quindi occasione per creare la connessione tra lo spazio e le opere, alla ricerca di una perfetta armonia. Da sempre appassionata al rapporto fra arte e scienza, Alessandra Angelini con “Romantico Blu” approfondisce entrambi gli ambiti. L’artista coniuga lo studio dello spettro elettromagnetico e delle declinazioni cromatiche del colore blu con espressioni artistiche che mettono in evidenza la contraddittorietà delle emozioni romantiche. Così i toni scuri, legati al non visibile, a sentimenti tormentati e bui di alcuni lavori si trasformano in toni chiari, azzurri e positivi in altri. Citiamo ad esempio il trittico “L’Universo dentro”, una tempera su tavola con pigmenti naturali che, con vibranti pennellate dai toni blu e oro cupo, comunica allo spettatore l’idea di movimento inquieto e di spazio illimitato. Invece con l’opera “Al principio”, l’artista attraverso l’uso di una cromia più leggera e tenue trasmette un forte sentimento di serenità. La forma circolare della tela in cotone rimanda al pensiero di Kandinsky che definisce il blu come colore del pensiero e dell’intelligenza, accostandolo alla forma sferica, simbolo di continuità. Questa mostra è inserita tra gli eventi di “OFF di Open Design Italia”, che ha luogo dal 18 al 20 novembre 2011 a Bologna. Il catalogo è curato da Francesca Porreca – Conservatore Musei Civici di Pavia e critico d’arte, con testi di Alessandra Angelini, Luca Righetti e Giorgia Sarti.
Spazio San Giorgio tel. 349 5509403 - www.spaziosangiorgio.it